VALAERIA: IL COMMENTO DI ALESSANDRO TULLI

Catalogo118

Libro finito.
Piaciuto.
Se ti interessa, ecco cosa penso.
 
Inizio con il dire che ho terminato il libro, quindi mi è piaciuto (di solito lasciò a metà i libri che mi interessano poco). Merito di… uhm, non c’è un merito particolare, semplicemente nel complesso è molto gradevole. Ha la capacità di coinvolgere, facendoti andare avanti per sapere come andrà a finire. Tuttavia, più che la storia, che è abbastanza semplice, mi è piaciuto che sia narrata da 3 (quasi quasi direi 4) punti di vista. Al che, assumono importanza i personaggi. Alcune opere si basano sulla storia, altri su chi la storia la fa. Valaeria appartiene alla seconda categoria. Dunque, ecco cosa penso.
Lucio: 7. Voto dovuto alla sua professione: gladiatore. Un po’ malinconico, non si gode i successi. Però per lui c’è il lieto fine, anche se non si risponde male al proprio sovrano (anche se vale poco come Massimo).
Severo: 8. Il migliore tra i tre, perché quello più "normale". Fa il soldato, uno dei tanti, non uno speciale. Le prende (e ci rimette una gamba), ma va avanti. Mi dà l’idea di un guerriero, ancor più dei due fratelli, baciati dal talento.
Valaeria: 5,5. Media tra il 6,5 della prima parte e il 4,5 della seconda, dove diventa "miss so tutto io". Indisponente, va bene avere quasi tutte le risposte, ma bisognerebbe darle con meno arroganza. Magari andare al nord le farà bene e maturerà. E con Clotilde ti comporti proprio male.
Iano: 9. Il miglior personaggio, regge la scena benissimo per metà libro anche se non c’è mai. Non propriamente il cattivo classico, tra lui e Massimo non saprei scegliere (quindi tra lui e i tre fratelli). Ingenuo alla fine, pecca di arroganza.
Clotilde. 7. E’ ciò a cui deve aspirare Valaeria. E’ forte e non si vanta. Sa molto e non si vanta.
Cornelio e Marco: 7,5. Ecco due che hanno capito tutto dalla vita (soprattutto Marco). Passano il tempo a bere e giocare a dadi, cosa potrebbe esserci di meglio? Tirata d’orecchie perché scappano dalla locanda abbandonando Severo: si combatte sempre, non si fugge mai.
Diana e Anna: 7. Conosco un paio di ragazze uguali… la cosa è inquietante.
Amalia: 6,5. Un po’ debole di carattere, parrebbe. Invece tira fuori la grinta nascosta. Ok, aiutata da Valaeria, ma ci mette del suo.
Massimo: 5. Ha la spina dorsale paragonabile alla lisca di un pesce. In pratica comanda Valaeria, alla fine. Sei Imperatore, non presidente del club degli scacchi al liceo, un po’ di grinta. Iano ti punisce, giustamente.
 
Riguardo la trama, è sì semplice, ma scorrevole, divertente, merito del ritmo. Il libro si legge bene, anche perché lo stile è più che buono (mi piacciono molto le descrizioni). Forse mancano un paio di capitoli verso la fine perché in un paio di punti si fa fatica temporalmente a capire "quando" ci si trova (mi viene in mente Clotilde che parla a Severo). Comunque nulla di che.
L’ambientazione si rifà alla Roma Imperiale. In qualche frase, non so perché, ho associato Massimo ad Adriano. Una sensazione, magari sbagliata. E, comunque, per gusto personale, prediligo il fantasy low-magic e Valaeria è molto low-magic.
 
Insomma, complimenti. Tanto più che è un’opera prima.
 
Ciao.
 
Alessandro

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