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La Prima Volta si scorda Sempre

La prima volta si scorda sempre è l'ebook gratuito che riunisce i quattro migliori racconti classificati all'edizione numero 43 del NeroPremio, il concorso letterario per opere brevi horror, fantastiche e thriller organizzato dal portale LaTelaNera.com.

In questa raccolta, curata presidentessa della giuria Mariella D'Alessio, si possono trovare racconti originali di Francesca Angelinelli, Diego Di Dio, Bruno Elpis e Davide Manenti.

La prima volta si scorda sempre vi coinvolgerà nelle movimentate vicende di un tassista di pessimo carattere con qualche problema di stress, che gli provoca fastidiosi vuoti di memoria.

Lasciatemi dormire vi porterà a Procida, dove il giorno di Capodanno l’intera famiglia Visaggio viene trovata massacrata.

Lo sfavillio di una Venezia decadente e condannata è lo scenario di La nascita dei desideri liquidi, dove un revenant compie i suoi macabri riti di amore e di morte.

Yukionna vi ghiaccerà il cuore con il gelo di un amore ostacolato dalle convenzioni.

L'illustrazione di copertina di La prima volta si scorda sempre è opera di di Giorgia Sacco Taz.
L'impaginazione dell'ebook è stata realizzata da Alessio Valsecchi.

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DOWNLOAD HERE

HAIKU

kashi no ki no
hana ni kamawanu
sugata kana

quercia

Col suo contegno
proclama la quercia:
non m'importa dei fiori.

(Basho Matsuo)

sakura ame
hana no iro wa
utsuri ni keri na
itazura ni
waga mi yo ni furu
nagamese-shimai

 

Così presto è svanito
il colore del fiori.
Lo sguardo nel vuoto,
vedo passare i giorni
e questa pioggia cadere senza fine.

(Ono No Komachi – Kokinshu 2, 113)

I VAMPIRI? NON ESISTONO

Esce per Natale grazie ai i tipi di Edizioni Domino l'antologia "I Vampiri? Non esistono", con 19 racconti di altrettante autrici del fantastico italiano.
Contiene anche un mio racconto: La signora della notte.

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19 autrici del fantastico italiano si confrontano con le più affascinanti creature della notte: I VAMPIRI.

Le signore delle tenebre raccontano di vampiri vittime della loro natura e spietati predatori della notte, giustizieri e ragazzi della porta accanto.

Vena dark e azione, sensualità e desiderio di redenzione, gotico e noir, ci fanno riflettere su un’unica, inquietante domanda: e se i vampiri esistessero davvero? (Pia Ferrara)

A NATALE IN LIBRERIA!!!

COME SARO’ A LUCCA 2011

No, questa volta non sarò a Lucca per l’annuale manifestazione Lucca Comics&Games.
Ma trovo molto divertente il fatto che, mai come in questa edizione, saranno presentati o troverete agli stand progetti che mi hanno vista come partecipante.
Ecco alcuni annunci ufficiali:

Come da tempo annunciato, l'antologia I Mondi del Fantasy sarà alla FIERA LUCCA COMICS&GAMES 2011! Non solo presso lo stand della casa editrice Limana Umanita, ovviamente, ma anche presso la Sala Incontri nel primo giorno di fiera, venerdì 28 ottobre 2011. La presentazione avrà inizio alle ore 12:15.

i mondi del fantasy
 

Domenica 30 ottobre ore 10,30presso il fantasy bookshop STAND A709 – A711 AREA GAMESdi Lucca Comics & games si terrà la presentazione dell'antologia Stirpe Angelica!

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Effemmenumero 4,  che era già possibile prenotare in anteprima, è da oggi disponibile presso il Delos Store. Vi ricordiamo inoltre che lo troverete, insieme a tutti i volumi e alla novità della Delos Books, al nostro stand, il numero A022, a Lucca Games 2011, dove saremo lieti di presentarlo a tutti voi sabato 29 ottobre 2011 alle 9.45, in un incontro pubblico nella sala Ingellis.

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E’ IN ARRIVO YURUTSUKI

Finalmente, vede la luce l'eBook di Yurutsuki, l'antologia di fantasy
orientale curata da WritersDream. Presto – il 15 ottobre – sarà affiancata dalla
copia cartacea (anche se i vincitori la riceveranno a casa nelle prossime settimane).
L'eBook costa solo 1,99€ ed è di 203 pagine, in formato ePub. Potete
acquistarlo cliccando qui:
http://www.bookaholic.net/
2011/09/yurutsuki-ebook/

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L’antologia che raccoglie gli otto racconti vincitori del concorso Yurutsuki, indetto da Writer’s Dream. Otto racconti straordinari ed emozionanti, che puoi conoscere in anteprima attraverso le recensioni sul blog di Writer’s Dream.

Contiene ben tre miei racconti:
 

Okutsu Hime

Quando le antiche credenze prendono il sopravvento, quando un amore ritenuto impossibile cerca di nascere dalle ceneri di un vecchio patto con un dio oscuro, quando un giovane reietto sfodera un coraggio che nessuno ha mai dimostrato ecco che nasce Okutsu Hime. In questo racconto, Francesca Angelinelli, unisce elementi fantastici e vecchie tradizioni di un popolo del mare per crearne uno stupefacente racconto dai risvolti tragici ma dal finale dolce e speranzoso, che lascia intravedere la voglia di creare una nuova era rimanendo fedele alle tradizioni e alle credenze che hanno reso speciale il popolo nipponico. Mentre gli uomini del mare si accingono a mantenere il patto con il loro dio e un uomo farà di tutto per impedirlo, per salvare e far felice la donna che ama, lo stile dettagliato e allo stesso tempo veloce della Angelinelli ci permette di infiltrarci in incognito in questo magico racconto, per vederlo terminare come se fossimo tra le file dei protagonisti, o direttamente fra le onde del mare.

“L’uomo suonò le ultime note acutissime, simili a un richiamo triste e accorato, poi tutto si placò, cadde un profondo silenzio e io, sopraffatto a mia volta, trattenni il respiro insieme al popolo di Hekura.”

 

O-bon

L’O-bon è una ricorrenza giapponese che si svolge tra il 13 e il 16 agosto. Viene anche chiamata “Festa delle Lanterne” ed è un’antica celebrazione Buddista in onore dei defunti.L’O-bon è anche la festa che fa da sfondo a un altro splendido racconto di Francesca Angelinelli. Condito da una vendetta senza tempo, da un ronin dall’aspetto duro e dilaniato dalla perdita della sua famiglia ma con il preciso intento di tenere fede alla promessa fatta al suo signore, la Angelinelli ci catapulta in un mondo magico ma tutt’altro che tranquillo. Mentre con pazienza il protagonista aspetta di potersi ricongiungere ai suoi cari, i lettori sono risucchiati da una narrazione veloce e incalzante che fino all’ultimo tiene tutti con il fiato sospeso. Tenendo i lettori sul filo del rasoio fino all’ultimo, Francesca Angelinelli scrive un finale che sarà talmente sorprendente da lasciare tutti a bocca aperta dallo stupore e la gola secca per la commozione mentre, ancora una volta, la mattina dopo la festa dell’O-bon ricomincia.

“Nella notte in cui i defunti tornano sulla terra, la nobile Himegimi era forse giunta nel luogo del suo trapasso con un infernale corteo? Saburo era deciso a scoprirlo e, senza indugiare oltre, mosse il primo passo oltre la soglia del regno dei morti.”

 

Rami Secchi

Con la sua terza opera in questa antologia, Francesca Angelinelli invita se stessa e i lettori a esorcizzare la paura della morte, con un racconto più calmo rispetto ai precedenti già presentati. Mentre i protagonisti proseguono percorrendo un lento cammino verso l’inevitabile, il tema delicato del trapasso viene affrontato con una dolcezza che rende l’opera quasi irreale e che, nel finale intuibile fin dal principio ma non per questo meno bello e apprezzabile, provoca un senso di abbandono profondo nel lettore, una volta che giunge la parola fine. La neve, unica testimone di molte ingiustizie in questo percorso, scende copiosa dal cielo coprendo chi come la Nonna decide di lasciarsi alle spalle una vita proficua e una famiglia adorata. Quando il lettore scende dalla montagna accompagnato dal protagonista, la Angelinelli ci fa capire come la vita sia breve e meravigliosa allo stesso tempo, di come molte cose verranno lasciate incompiute qualunque cosa si faccia per terminarle e di come bisogna andare incontro con un sorriso alla Vecchia Signora, ricordandosi dei tanti anni passati in mezzo alla gente e alle persone che si amano. Come accaduto in questo racconto.

“Aveva settantanove anni e presto ne avrebbe compiuti ottanta. Era un grande traguardo per la gente delle montagne. Gente solida, coriacea, ma afflitta da una natura ostile: inverni gelidi, inondazioni, raccolti scarsi. Molti al villaggio però cominciavano a parlare alle spalle della Nonna. La chiamavano demone o strega. Forse per via del suo aspetto.”

 

Kurozuka

Serie di 12 episodi che ha moltissimi punti di interesse.
Innanzitutto geniale l’idea di trarre una serie dark fantasy da un dramma tradizionale del teatro Noh. Infatti la storia prende le mosse esattamente dalla trama del dramma intitolato “Kurozuka” (o Adachigahara), nel quale un monaco e il suo discepolo si trovano a dover chiedere ospitalità a una donna misteriosa che si rivelerà essere un demone. Molto bello anche il fatto che la narrazione non si sviluppi in modo lineare, ma sia portata avanti con continui salti temporali che permettono allo spettatore di conoscere vari episodi importanti della vita del protagonista, ma che allo stesso tempo, proprio come lo stesso Kuro, sviluppino una trama nella quale si va man mano scoprendo la verità sulla lunga e misteriosa esistenza del giovane. Kuro, infatti, è afflitto da una specie di amnesia che non gli permette di ricollegare in modo chiare le vicende del suo passato: tutto quello che sa è che deve ritrovare Kuromitsu, la donna-demone di cui è innamorato. La sua è una ricerca sia della donna amata che del proprio passato e della propria identità. Dal passato più remoto del Giappone si passa, quindi, a un futuro distopico nel quale la civiltà umana è stata quasi del tutto distrutta e dove un misterioso Imperatore Rosso con le sue truppe è a caccia dei segreti della vita eterna. Segreti dei quali Kuromitsu e Kuro, fanno parte.
La struttura, la trama, la grafica e anche le musiche sono davvero molto ben orchestrate. I personaggi che fanno da contorno a Kuro e Kuromitsu sono tutti ben costruiti e con un ruolo preciso da svolgere.
Tutto molto bello, quindi… se non fosse per quell finale tirato per le lunghe e in realtà lasciato volutamente aperto in una sorta di loop senza fine. Insomma, più che una trama, la storia di Kuro è una maledizione che si ripete e lo costringe a inseguire sempre la stessa fiamma che si allontana. Un po’ triste come finale, soprattutto un finale che non lascia spazio ad alcuna speranza. Un finale che lascia l’amaro in bocca, poiché tutto quello che il protagonista ha fatto e vissuto fin dall’inizio si è, di fatto, rivelato vano in quanto sarà costretto ancora e ancora a ripetere in eterno la sua ricerca.
Vince Kuromitsu. Lei è l’unica che trionfa e ottiene soddisfazione e ciò che vuole. È lei che condanna Kuro. Nell’ottica della donna-demone non c’è altra strada che non sia quella del loop infinito, ma onestamente mi aspettavo che, arrivato fino a conoscere la verità sulla sua esistenza, Kuro avesse il coraggio di eliminare la causa del suo tormento. Posso capire l’amore, ma avrei preferito vedere Kuro con la testa di Kuromitsu tra le braccia che rinuncia alla sua esistenza immortale pur di non continuare l’esistenza di morte cui lei lo ha condannato che non quel finale nel quale l’unica ad avere soddisfazione è Kuromistu.
Resta comunque una bellissima serie, con scene d’azione molto ben fatte e una struttura interessante.

Yamazakura

Delizioso film, ancora una volta tratto da un racconto di Shuei Fujiwara, ma non girato da Yoji Yamada… e la cosa si sente.
Manca a questo film la compattezza, la mano sapiente, la solidità che Yamada sa dare ai suoi film.
Yamazakura è fondamentalmente la storia di un amore infelice, non compito, non vissuto…
Un film fatto di campi lunghi, dal ritmo lento come quello delle stagioni che si susseguono nella storia e scandiscono il tempo della narrazione. Un film fatto di silenzi e primi piani, di musiche come quella che accompagna il finale nel quale… boh, l’amore tra i due troverà compimento? Non si sa, ma forse non è nemmeno importante. È più l’idea della fedeltà a un ideale a un amore vero, che si mantiene saldo nonostante tutto.
È una storia d’amore nella quale i due protagonisti si incontrano in realtà una sola volta. Decisamente si tratta di un ideale.
Ad ogni modo i kimono di lei, specialmente quelli di primavera, sono splendidi!

Love and Honor

Il film che forse per alcuni aspetti mi ha colpita meno nella trilogia dei samurai di Yamada, ma comunque un film splendido che mi ha commossa.
Qui siamo di fronte alla storia di un amore che, a differenza di quello che vivono i protagonisti di Twilight Samurai e The Hidden Blade, è già compiuto, ma viene minacciato quasi fino a spezzarsi. Sarà proprio una questione d’onore a far riavvicinare i due sposi, fino alla riconciliazione finale.
Molto intensa l’interpretazione di Mimura, samurai che diventa cieco nell’adempimento del suo dovere anche se non in battaglia. E splendido il duello con il suo rivale… memorabile, quasi come quello di Zatoichi con il ronin intepretato da Tadanobu Asano.
Bellissima lei; forse il vero personaggio combattuto e lacerato della vicenda.
Ecco, forse quello che veramente è mancato un pochino rispetto agli altri due film è il fatto che il protagonista maschile non sia affettivamente combattuto. Mimura è sconvolto, ferito, umiliato anche, dalla sua nuova condizione di cieco, tuttavia non è chiamato a fare una vera e propria scelta, come invece accade ai protagonisti di Twilight Samurai e The Hidden Blade. È piuttosto Kayo, sua moglie, che deve compiere una scelta difficile che mette a repentaglio il suo amore e il suo onore. È Kayo, forse, la vera protagonista della storia, il vero cuore della vicenda, anche se la trama viene portata avanti sempre dal punto di vista del marito. Forse un punto di vista più femminile avrebbe reso più intensa la vicenda. Resta, comunque, un grande film, molto bello e molto ben girato e recitato.